In un intervento al Cybertech Europe 2023, il ministro della difesa Guido Crosetto, delinea i piani del governo in merito alla questione della cybersecurity
L’obiettivo primario enunciato da Crosetto è alleggerire la burocrazia, prospettando un’alleanza tra il settore privato e la pubblica amministrazione. “Lo Stato deve essere capace di individuare nella rete privata gli strumenti di conoscenza che servono per affrontare questa sfida. Troppe regole ingessano un comparto che richiede invece di cambiare regole” – afferma Crosetto.
Il ministro Crosetto continua – “Per la prima volta nella storia dell’umanità ci confrontiamo con qualcosa che i nostri sensi non misurano, il cyber è una rivoluzione a 360 gradi. Qualcosa che non vediamo può essere un pericolo che ti blocca la vita e non si può burocratizzare qualcosa che non è burocratizzabile. Non esiste la sicurezza totale nel mondo cibernetico, esiste una sicurezza accettabile, le istituzioni devono scegliere sempre il meglio, senza guardare in faccia nessuno. Non si può ingessare un settore come questo”.
“Nel pubblico impiego guadagna di più chi è anziano – afferma il ministro in carica – la difesa, quindi, non potrà mai comprare sul mercato un hacker di 20 anni, perché non lo può pagare quanto lo paga il mercato. Lo Stato deve essere più leggero, capace di trovare nel privato ciò che gli serve”.
Il ministro per la difesa Crosetto, nel corso del suo intervento, sottolinea come l’Italia sia il quarto Paese al mondo per capacità di calcolo – “grazie al lavoro di Eni, di Leonardo, dell’Istituto italiano di tecnologia di Genova e a mille condizioni che ci hanno consentito di raggiungere questo risultato. Tuttavia, nel cloud e nella memoria siamo latitanti e serve un passo avanti. Una visione c’era stata con la creazione del Polo strategico nazionale, ma a volte alcune scelte vengono disattese”.
Maria Antonietta Ferraro