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Digitalizzazione degli appalti: avviate procedure per oltre 100 miliardi di euro nei primi quattro mesi

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Nei primi quattro mesi di quest’anno, la piattaforma digitale ha facilitato l’avvio di oltre un milione e seicentocinquantamila procedure di affidamento di contratti pubblici, per un valore complessivo che supera i 100 miliardi di euro.

Questo dato evidenzia il significativo progresso verso la digitalizzazione nel settore degli appalti pubblici in Italia.

Oltre 4.000 stazioni appaltanti qualificate

Al 1° maggio 2024, le stazioni appaltanti qualificate erano 4.353, di cui 545 funzionano come centrali di committenza, ovvero enti specializzati che gestiscono gare d’appalto per amministrazioni più piccole o non qualificate. Queste centrali di committenza supportano 8.630 amministrazioni convenzionate, assicurando un’operatività ottimale del sistema.

Tra le stazioni appaltanti qualificate, 675 hanno raggiunto il livello massimo di punteggio, permettendo loro di gestire gare per servizi e forniture senza limiti di importo. Questo riconoscimento riflette la loro capacità di gestire procedure complesse in modo efficace.

Piattaforme Digitali Certificate

Sono 60 le piattaforme digitali certificate e interoperabili con la Piattaforma dei contratti pubblici di ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione). Queste piattaforme sono utilizzate dalle amministrazioni pubbliche per gestire le gare, conformemente alle prescrizioni del nuovo Codice degli Appalti.

L’ANAC ha commentato che “introdotta dal nuovo Codice dei contratti pubblici e operativa dal 1° gennaio 2024, la digitalizzazione degli appalti ha superato le prime settimane di rodaggio ed è ora quasi a regime, a vantaggio di tutti: amministrazioni pubbliche, operatori economici e cittadini”.

Il nuovo Codice ha attribuito all’ANAC un ruolo centrale per l’avvio della digitalizzazione. Nonostante le criticità iniziali, l’ANAC ha lavorato per risolverle, collaborando con tutti i soggetti interessati e fornendo soluzioni alle richieste del mercato e delle pubbliche amministrazioni. Errori possono essere stati commessi, ma la realizzazione di un sistema di digitalizzazione integrale dei contratti pubblici, sei mesi dopo l’entrata in vigore del Codice e nove mesi dopo la sua pubblicazione, rappresenta un traguardo significativo. Questa trasformazione è considerata una rivoluzione unica per il settore.