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E- banking in Italia, il punto della situazione

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Il report di Fabi (Federazione autonoma bancari italiani), registra un miglioramento dell’Italia nell’uso dell’ e-banking, ma non ancora al passo con l’Europa.

Il report di Fabi registra un incremento nell’utilizzo dell’e-banking da parte degli utenti italiani, ciononostante l’Italia rimane ai livelli di paesi come la Grecia e la Romania.

Nel 2012, in Italia, solo il 21% della popolazione si avvaleva dei servizi e – banking. Il dato è  di sotto della metà della media europea, pari al 38%, e distante dal tasso di digitalizzazione bancaria dei cittadini dei maggiori paesi. In meno di 10 anni, in Italia, si è registrato un incremento nell’utilizzo dei canali digitali. Ma non è ancora ai livelli degli altri Paesi europei. In quanto la relazione multicanale continua a lasciare spazio al rapporto diretto con la clientela.

Secondo la Federazione, l’Italia precede solo la Grecia (42%), la Turchia (46%), la Bulgaria (15%) e la Romania (15%). Nettamente migliora la situazione di Paesi come Francia (72%), Spagna (65%) e Germania (50%).

La chiusura degli sportelli bancari italiani

Fabi, considerando i dati statistici della Banca d’Italia e dell’Istat aggiornati a fine 2021, delinea come in Italia, le banche abbiano chiuso ben 11.231 sportelli, in meno di 10 anni. 

Le agenzie erano 32.881 a fine 2012, per poi calare a 23.480 nel 2020 e ancora a 21.650 a fine 2021. Dal 2012, la riduzione è stata pari al 34,16%, mentre tra il 2020 e il 2021 la contrazione è stata del 7,79%. Quindi, in un solo anno le chiusure sono state 1.830. Anche le banche sono molte di meno, dai 706 istituti di credito del 2012 si è passati ai 474 nel 2020 e ai 456 nel 2021.

La chiusura ha, di conseguenza, interessato anche le lavoratrici e i lavoratori bancari. Pari a 315.238 a fine 2012, sono scesi a  269.625 a fine 2021.

Maria Antonietta Ferraro