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La banda larga è la risposta alla crescita digitale italiana

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Per ogni miliardo di euro investito in banda larga mobile e fissa, il valore della produzione complessiva è aumentato rispettivamente di 260 e 2,7 miliardi di euro.

All’aumento della penetrazione della banda larga corrisponde non solo un aumento del PIL, ma anche una riduzione delle emissioni di CO2. Pertanto, per quanto riguarda i limiti di esposizione ai campi elettromagnetici, si  sottolinea l’urgenza di allineare la severissima normativa attualmente vigente in Italia con la normativa adottata principalmente in Europa.

L’adozione di limiti elettromagnetici più stringenti rispetto a quelli raccomandati dagli organismi internazionali è in realtà associata a una crescita del PIL pro capite inferiore al 3,2%. Ma l’Italia resta indietro, e il quadro normativo non aiuta le telco. Questa la conclusione di un rapporto prodotto dalla Luiss School of Business e sostenuto da WindTre.

La crescita sociale ed economica di un paese è strettamente correlata all’accesso pervasivo, affidabile e veloce a Internet. Per vedere la rilevanza delle connessioni ad alte prestazioni, basti considerare che il 79,5% del campione italiano ha affermato di utilizzare Internet a banda larga da casa per più di 4 ore al giorno, o anche 7 ore o più il 49%. Una percentuale leggermente inferiore al record mondiale, dove 8 utenti su 10 (84%) hanno utilizzato una connessione a banda larga domestica per più di 4 ore e il 54,6% l’ha utilizzata per più di 7 ore.

L’impatto sociale ed economico del miglioramento della qualità dell’accesso a Internet è maggiore e le persone ne sono ben consapevoli. Secondo i risultati del Broadband Index 2022, tre quarti dei lavoratori italiani (78% a livello globale) ritengono che l’accesso a Internet veloce e affidabile sia essenziale. Ciò serve per la futura crescita economica per una popolazione con un buon livello di informazione e formazione. In Italia e nel mondo, percentuali simili dicono che tutti dovrebbero essere in grado di connettersi in sicurezza a una rete Internet veloce e affidabile, indipendentemente da dove si trovino nel mondo. Infine: il 71% degli italiani intervistati (rispetto al 63% a livello globale) ritiene che un accesso accessibile alla banda larga sia essenziale per l’accesso alle opportunità professionali e formative.

Il commento

Gianluca Corti, amministratore delegato di WINDTRE, ha confermato in un suo intervento: “Il processo di digitalizzazione nel Paese non può prescindere dal quadro normativo che incoraggia l’intervento delle società di telecomunicazioni, d’altra parte le società di telecomunicazioni si sono impegnate a fare investimenti su larga scala nel ambiente di mercato.

Matteo Caroli, Associate Dean for Internationalization e Direttore Area Ricerca applicata e Osservatori, Luiss Business School, ha aggiunto: “Il settore delle telco rappresenta un asset fondamentale per l’economia del nostro Paese e gioca un ruolo di primo piano nel processo di transizione digitale. La nostra ricerca restituisce la fotografia di un comparto che sconta alcune problematiche che caratterizzano il sistema Italia ma, allo stesso tempo, vuole essere un punto di partenza per promuovere una nuova politica industriale che punti su un rinnovato ruolo delle istituzioni e su un tandem pubblico-privato che, partendo dal confronto, favorisca politiche virtuose che stimolino la crescita economica sostenibile e incentivino il processo di transizione digitale e lo stesso sviluppo delle competenze necessarie a tal fine”.

 

Mattia Cianci