Commissione AIDA: Minaccia extra europea per la definizione degli standard globali IA. L’UE potrebbe convertirsi in una “colonia digitale” di Cina, Stati Uniti ed altri Stati.
La commissione speciale AIDA, è stata istituita dal Parlamento europeo nel 2020. Con il compito di stabilire una tabella di marcia a lungo termine dell’UE in materia di intelligenza artificiale (IA). L’obiettivo è delineare una linea comune a livello europeo, proponendo raccomandazioni sulle migliori vie da seguire.
Ad oggi, il rischio principale in materia di IA è che gli standard globali di regolamento potrebbero essere creati fuori dai confini europei. Da Paesi non propriamente democratici. Aida ha delineato le sue raccomandazioni finali sulle politiche per l’Ai in Europa dopo 18 mesi di indagini.
La strategia AIDA
L’intelligenza artificiale deve essere considerata come un incremento delle capacità umane. Un surplus di potenza, da utilizzare come potenziale strumento per arginare i principali problemi globali, in materia di salute, clima, pandemia e fame nel mondo. L’IA, se combinata con il supporto di infrastrutture, istruzione e formazione ad hoc, può aumentare la produttività del lavoro, l’innovazione, la crescita sostenibile e la creazione di posti di lavoro.
I molteplici ambiti di applicazione dell’AI, comportano anche dei rischi. E’ per questo motivo che l’AIDA raccomanda all’Europa di attuare un intervento a livello normativo. In modo da regolamentare e scongiurare i possibili rischi.
Il documento della commissione Aida sottolinea, infatti, che le tecnologie di intelligenza artificiale potrebbero porre questioni etiche e legali cruciali. Evidenzia la sfida di raggiungere un consenso all’interno della comunità globale sugli standard minimi per l’uso responsabile dell’Ai e le preoccupazioni per la ricerca militare e gli sviluppi tecnologici destinati a sistemi di offesa autonomi letali.
Ulteriore minaccia è indirizzata al diritto alla privacy e alla protezione dei dati. Parliamo di controllo e sorveglianza di massa, politiche tipiche dei regimi centralizzati, possibili con l’impiego di strumenti IA. Questa tipologia automatica di profilazione, è una reale minaccia per i sistemi democratici e per la salvaguardia dei diritti fondamentali.
“I grandi raccoglitori di dati si trovano in Cina e negli Stati Uniti. Se vogliamo intervenire su questo tema, dobbiamo farlo molto velocemente perché la velocità è una questione di concorrenza in questo settore” chiarisce l’eurodeputato Axel Voss.
Il documento adottato dalla commissione Aida, con 25 voti favorevoli, 2 contrari e 6 astensioni, verrà sottoposta al voto della Camera europea a Maggio.
Maria Antonietta Ferraro