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Polis, il progetto di Poste italiane contro il digital divide

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Poste italiane lancia il progetto Polis per contrastare il digital divide presente nei piccoli comuni italiani.

L’obiettivo di Polis è trasformare gli uffici postali nei piccoli comuni in “Case dei servizi digitali”. Gli uffici postali saranno dotati di uno Sportello unico che renderà semplice e veloce l’accesso ai servizi della Pubblica amministrazione in 7.000 Comuni al di sotto dei 15.000 abitanti. 

Il progetto di Poste Italiane è finanziato dal Pnrr nell’ambito degli investimenti complementari, con un ammontare complessivo di 800 milioni di euro. 

Lo Sportello unico digitale

Lo Sportello unico digitale di prossimità si troverà in tutti gli uffici postali dei piccoli comuni, attivo 24 ore su 24. L’erogazione dei servizi riguarda la richiesta di certificati anagrafici e di stato civile, la carta d’identità elettronica, il passaporto, il codice fiscale per i neonati, certificati previdenziali e giudiziari, e numerosi altri servizi che si aggiungono a quelli postali, finanziari, logistici, assicurativi e di telecomunicazione.

Sono già 40 gli Uffici postali adeguati al nuovo progetto, e 230 i cantieri aperti. Entro l’anno saranno avviati i lavori di ristrutturazione in 1.500 nuovi uffici Polis. Inoltre, grazie agli investimenti di Polis, verranno installate 5.000 colonnine di ricarica per i mezzi elettrici e 1.000 impianti fotovoltaici.

La presidente di Poste Italiane, Maria Bianca Farina, commenta il risultato raggiunto:”Con Polis vogliamo continuare ad offrire sostegno all’Italia, accompagnandone la trasformazione. Nessuno conosce e vive il Paese come noi di Poste Italiane. Polis si rivolge a comunità che rappresentano la stragrande maggioranza del territorio nazionale. Che sono piene di vita ed eccellenze, ma che nel tempo hanno però perso popolazione, forza e ricchezza. Poste Italiane contribuirà a colmare il forte gap infrastrutturale tra città e piccoli centri, offrendo servizi essenziali con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini”.

Maria Antonietta Ferraro