L’amministrazione comunale di Agropoli (SA), guidata dal sindaco Adamo Coppola, ha approvato il progetto per la digitalizzazione della raccolta differenziata.
Il processo di digitalizzazione dei rifiuti si inserisce nel contesto PNRR, in merito al decreto approvato dal Ministero della Transizione ecologica. Con una somma complessiva di 1,5 miliardi di euro. Destinati a programmi innovativi per la gestione dei rifiuti. Mentre il progetto del Comune avrà un costo complessivo di € 980.000,00.
Gli interventi si concentreranno sulla costruzione di un nuovo rapporto tra amministrazione e cittadino. Attraverso la riorganizzazione e potenziamento dei servizi pubblici e l’introduzione di sistemi e tecnologie digitali in grado di ottimizzare i processi di accesso ai servizi erogati, la presa in carico e la gestione delle richieste. Il progetto prevede l’istituzione di uno sportello digitale del cittadino, in grado di offrire servizi in costate aggiornamento.
L’amministrazione comunale dichiara “Migliorare e meccanizzare la rete per la raccolta differenziata, significa viaggiare nell’ottica di uno sviluppo sostenibile; noi come amministrazione, intendiamo, altresì, migliorare la qualità di vita dei nostri cittadini; adeguarci alle più moderne tecnologie”.
Cosa si intende per digitalizzazione dei rifiuti?
La digitalizzazione della raccolta differenziata abbraccia, senza dubbi, un modello di economia circolare. Risulta vincente l’impiego della robotica, internet delle cose, intelligenza artificiale e cloud computing per coniugare transizione digitale ed ecologica. Ne sono un esempio i cassonetti intelligenti e i software di analisi dei dati sempre più raffinati.
La previsione circa l’impiego e lo sviluppo del digital nel mondo green è contenuta nel briefing dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, diffuso a inizio febbraio e basato sul rapporto “Digital Waste Management” dell’European Topic Centre on Waste and Materials in a Green Economy.
Le tecnologie digitali – si legge nel briefing – sono sempre più applicate in quasi tutti i settori della raccolta dei rifiuti. Alcuni aspetti della raccolta sono stati trasformati dai processi di digitalizzazione, in particolare la logistica, che ormai può essere monitorata in tempo reale. A ciò corrisponde una maggiore complessità, con algoritmi di ottimizzazione che permettono di trovare le opzioni più adatte per allocare le risorse, sia in termini di forza lavoro sia in termini di veicoli. Il risultato è un incremento dell’efficienza e una riduzione dei costi.
Un importante campo di applicazione è il processo di selezione: le tecniche di elaborazione delle immagini con intelligenza artificiale, supportate dai selezionatori robotici, si stanno sviluppando rapidamente e sono già utilizzate da diversi produttori globali di materie prime come l’elettronica. Altri approcci includono l’etichettatura dei prodotti utilizzando filigrane, QR Code o altri tipi di marcatori in grado di fornire informazioni sulla composizione del materiale e sulla progettazione del prodotto, facilitando il recupero di materiali di alto valore.
I dati prodotti dagli impianti robotizzati, possono essere utilizzati per realizzare modelli di previsione dei carichi di rifiuti in entrata e per conoscere l’efficienza della selezione dei rifiuti.
Alcune criticità
Il primo elemento critico riguarda il consumo di energia, con il notevole fabbisogno derivante dall’impiego delle nuove tecnologie. Il secondo è l’uso dei materiali necessari per produrre l’infrastruttura e dispositivi. I quali hanno un loro ciclo di vita, alla fine del quale diventano rifiuti. Ma gli studi preliminari di analisi del ciclo di vita indicano già che i vantaggi ambientali possono superare tali criticità con un ampio margine.
Maria Antonietta Ferraro