L’indagine di McKinsey evidenzia lo stato di digitalizzazione nel settore sanitario. L’indice di digitalizzazione ci mostra un punteggio di 28 su 100.
L’indagine effettuata da McKinsey delinea il quadro digitale nel settore healthcare. Il parametro finale si basa su 18 indicatori, relativi a strategia digitale, capacità di processo e pratiche adottate da un campione di aziende leader del settore. Mentre il campione intervistato è di oltre 1000 unità, tra medici e cittadini. Il focus è proiettato sul cambiamento di percezione nell’utilizzo delle tecnologie digitali rese indispensabili nella società pandemica.
I dati emersi
In merito alle interviste all’ampio campione composto da medici e cittadini, sono emersi 4 elementi chiave.
Il primo dato è che la pandemia ha accelerato ed incrementato l’utilizzo di strumenti digitali nel settore sanitario: Il 75% dei medici ha dichiarato il proprio interesse nell’utilizzo dei canali digitali nei prossimi tre anni. Al fronte del 53% nella società pre-pandemica. Mentre i cittadini interessati sono il 60%, a fronte del 31% di fruitori pre-Covid.
Il secondo elemento interessante è la multicanalità. I 9 canali analizzati da McKinsey sono: refertazione online, prenotazione e pagamento online, supporto clinico da remoto, consegna farmaci a domicilio, prevenzione digitale, terapia e gestione della cronicità, monitoraggio post- operatorio in tempo reale, diagnosi da remoto, monitoraggio wellness in tempo reale. In merito a tali servizi, si registra un aumento medio percentuale di 30 punti, rispetto agli anni pre-Covid. La situazione muta in merito alla diffusione dei singoli canali digitali. Infatti, nel corso del percorso terapeutico del paziente emerge un tasso superiore di utilizzo del 20% solo per i servizi di base. Mentre per le soluzioni digitali più innovative il tasso di crescita è pari a 0.
Il terzo punto interroga sul beneficio apportato dalla sanità digitale per medici e cittadini. Al primo posto troviamo la riduzione dei tempi di attesa, viaggio ed erogazione delle prestazioni (73% dei medici e 66% dei pazienti). Segue l’accesso a servizi qualitativamente superiori (25% dei medici e 33% dei pazienti). Al terzo posto si pone la convenienza economica, seguita da semplificazione dei servizi e flessibilità e personalizzazione della prestazione.
L’ultimo elemento analizzato riguarda le competenze cliniche degli operatori sanitari. Attraverso l’identificazione dei soggetti più adatti ad erogare servizi digitali tra pubblico e privato. Medici e pazienti hanno indicato per oltre il 50% il settore pubblico, mentre per gli operatori privati, da parte dei medici, la percentuale è del 34%.
Il commento di Matteo Zanin, senior partner McKinsey
Il senior partner McKinsey & Company afferma “Gli ecosistemi di sanità digitale coinvolgono tipicamente differenti tipologie di aziende, che mettono in comune le proprie risorse e capacità. Ad oggi, in Italia, sono presenti numerose soluzioni innovative, che però si focalizzano soltanto su una delle fasi del percorso del paziente”.
Maria Antonietta Ferraro