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La fatturazione elettronica oggi

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La fatturazione elettronica rappresenta un utile strumento per imprese e liberi professionisti

L’obbligo di fatturazione elettronica è stato introdotto dalla Legge di Bilancio 2018, in merito ad operazioni B2B (Business to Business) e B2C (Business to Consumer).  L’esonero dall’emissione di fattura elettronica riguarda gli operatori dei regimi di “vantaggio”, “forfettari” e “piccoli produttori agricoli”.

La situazione italiana oggi

Presto anche i soggetti IVA in regime forfettario saranno obbligati alla fatturazione elettronica. Il governo italiano ha chiesto all’Unione Europea di poter estendere l’obbligo di e-fatture anche ai regimi esonerati. Ad oggi, dopo il consenso del Consiglio europeo, nel Dicembre 2021, spetta al governo italiano introdurre una legislazione che ne istituisca l’obbligo. Ciononostante, la prospettiva dell’estensione dell’e-fatture è ormai una certezza e tutti coloro che possiedono una partita Iva nel regime dei minimi e forfettari, cioè coloro che dichiarano un fatturato annuo inferiore ai 65.000 euro, dovranno iniziare ad adottare le e-fatture. Insomma, l’obbligo di fatturazione elettronica è deciso e non bisogna fare altro che attendere il provvedimento del governo che lo renderà attuativo e che potrebbe scattare nel secondo semestre del 2022.

In attesa della normativa, la scelta di gestire o meno le fatture in formato XML rimane volontaria. Nonostante non ci sia ancora una legge che ne obbliga l’utilizzo per i forfettari, ad oggi sempre più operatori hanno deciso di adottare questo strumento. Secondo i dati dell’Agenzia per l’Italia digitale, dal 2019 ad oggi più del 2% delle imprese in regime di partita Iva agevolato utilizza l’ e-fatture. Questo grazie ad una serie di vantaggi:

  • Maggiore efficienza nella gestione della contabilità;
  • Gestione smart di tempo e risorse economiche, grazie all’utilizzo di un software  gestionale per la creazione e l’invio delle fatture;
  • Incremento del capitale sociale, in quanto il processo di digitalizzazione permette di ridurre l’inquinamento e lo spreco di carta;
  •  Decadenza degli accertamenti fiscali dell’Agenzia delle Entrate, che passa da 5 a 4 anni.

 

Maria Antonietta Ferraro