Il Digital Services Act (DSA) è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, aprendo una nuova era nella regolamentazione dei servizi digitali.
Il Digital Services Act (DSA) integra il Digital Markets Act (DMA) entrato in vigore il 1 novembre 2022. Insieme, il DSA e il DMA sono progettati per regolamentare i servizi digitali nell’UE, insieme alle leggi già esistenti.
Il DSA si applica ai fornitori di servizi digitali, compresi quelli con sede al di fuori dell’UE che forniscono servizi agli utenti nella regione. La maggior parte delle aziende avrà tempo fino al 17 febbraio 2024 per conformarsi alla DSA. Tuttavia, per le piattaforme online molto grandi (VLOP) e i motori di ricerca online molto grandi (VLOSE), i DSA si applicheranno quattro mesi dopo la loro designazione da parte della Commissione Europea (CE), che potrebbe aver luogo già nella prima metà del 2023 .
Il DSA si basa, ma non sostituisce, l’attuale direttiva sull’e-commerce. Ad esempio, il DSA aggiunge ai requisiti di trasparenza del commerciante nella direttiva sull’e-commerce.
I servizi intermediari saranno regolati dalle autorità di regolamentazione nazionali, coordinate da un coordinatore dei servizi digitali in ciascuno Stato membro. La DSA crea anche un nuovo “Comitato europeo per i servizi digitali” per contribuire a garantire l’applicazione coerente della DSA in tutta l’UE.
A chi si applica il DSA?
Il DSA si applica ai fornitori di conduit, servizi di memorizzazione nella cache e servizi di hosting. Gli obblighi a cui sarà soggetta una società variano a seconda della loro natura e dimensione. Le piattaforme online sono soggette a obblighi più ampi rispetto ad altri fornitori di servizi intermediari.
Le società che non sono stabilite nell’UE ma offrono servizi a persone fisiche o società nella regione dovranno designare un rappresentante che potrebbe essere ritenuto individualmente responsabile per i casi di inosservanza del DSA, indipendentemente da qualsiasi responsabilità e azione legale nei confronti del prestatore di servizi intermediari .
L’inclusione di questo requisito per le società non UE di avere un rappresentante legale nell’UE è stata finora accettata positivamente dagli attori europei in quanto garantirebbe condizioni di parità all’interno del mercato unico. Relativamente alle sanzioni pecuniarie per violazione delle norme, è stata sollevata la questione che la minaccia di ingenti sanzioni per non conformità possa portare alla rimozione preventiva di contenuti, altrimenti ritenuti leciti, mettendo le aziende nella scomoda posizione di rischiare sanzioni il Digital Services Act o essere criticato per aver violato la libertà di espressione mediante censura.
Gli obblighi fondamentali
Conforme ai requisiti Know Your Customer (KYC): i mercati online dovranno raccogliere informazioni di base dai trader prima di consentire loro di utilizzare il loro servizio. I commercianti dovranno fornire informazioni come i dettagli dell’account di pagamento prima di poter offrire merci sul mercato online.
Avvisare i clienti di prodotti illegali: i mercati online devono adottare misure ragionevoli per controllare i database online ufficiali per garantire che i prodotti e i servizi offerti sulle loro piattaforme non siano illegali. Se vengono a conoscenza di prodotti o servizi illegali, dovranno avvisare direttamente gli acquirenti o, ove ciò non sia possibile, fornire un avviso pubblico.
Comply by design: i mercati online dovranno anche progettare la propria interfaccia per consentire ai professionisti di adempiere ai propri obblighi e identificare chiaramente i prodotti e i servizi che offrono ai clienti nell’UE.
Il quadro giuridico dell’UE per i servizi digitali non è cambiato dall’adozione della direttiva sul commercio elettronico nel 2000. Nel frattempo, le tecnologie digitali, i modelli di business ei servizi sono cambiati a un ritmo senza precedenti. Per stare al passo con questo ritmo, la Commissione europea ha presentato a dicembre 2020 un pacchetto di servizi digitali comprendente la DSA e la DMA.
