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Pagamenti digitali, picco di crescita nell’epoca post pandemica

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L’Osservatorio Assofin, Ipsos e Nomisma fotografa le preferenze degli italiani in termini di pagamenti digitali o tradizionali. Boom di strumenti cashless.

Il numero dei pagamenti effettuati con strumenti diversi dal contante a livello nazionale è cresciuto del +24%. La quota sale a + 29 se si considerano i pagamenti su Pos con le sole carte di debito. La ricerca si sviluppa seguendo l’impiego più o meno crescente dei pagamenti cashless, attraverso carte di credito, debito e prepagate. Mentre, cresce l’interesse per l’innovativa metodologia di consumo “Buy now pay later”. 

L’impiego delle carte di credito, debito e prepagate

Nel 2021 il numero di carte di credito attive in Italia risulta pari a 15,2 milioni con un valore delle transazioni effettuate pari a 84.6 miliardi di euro. L’Osservatorio evidenzia come, rispetto al valore medio delle transazioni effettuate con carta di credito, ci sia una piccola diminuzione del valore medio, ridotto del 19.5% rispetto al 2017.

Differentemente, le carte di debito registrano un picco di impiego importante rispetto al 2020. Infatti, l’utilizzo delle carte di debito come metodo di pagamento sale del 53.5%. Risultato sicuramente supportato dal cashback di Stato. Stesso discorso vale per le carte prepagate, nel 2021, infatti, si registra un ulteriore aumento del numero di operazioni pari al +34.7% rispetto al 2020.

Buy now, pay later

Il fenomeno del “buy now, pay later” (Bnpl) è esploso durante il lockdown da crisi pandemica. Il trend è presente in quasi tutti gli store online più seguiti, e permette di acquistare prodotti, pagando in un secondo momento. I vantaggi sono tutti del consumatore, il quale può decidere di restituire o meno il prodotto non avendolo ancora pagato. Secondo le analisi dell’Osservatorio,  la crescita del fenomeno potrà consolidarsi nel futuro, ma ciò dipenderà anche dall’evoluzione della cornice normativa di riferimento. Nonostante gli impatti negativi dell’inflazione, il Bnpl si configura come un servizio strategico, a sostegno dei consumi di beni e servizi delle famiglie, accanto alle modalità di acquisto e consumo mainstream.

Maria Antonietta Ferraro