La ministra del lavoro e delle politiche sociali, Calderone, definisce la necessità di adottare nuove linee guida in merito ad occupazione e sicurezza sul lavoro, per aziende e smart working.
La ministra del lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone, annuncia l’esigenza di riformare il Testo unico sulla sicurezza, attraverso nuove linee guida per aziende e smart working. “La spinta digitale ha messo in crisi i modelli tradizionali di lavoro pre-pandemia. Siamo in una fase di transizione. Lo smart working è entrato nel novero di posizioni attivabili con semplicità, ma proprio per questo serve tener conto di possibili nuove fattispecie di infortuni e malattie professionali”.
Calderone continua – “Oggi serve una formazione più mirata, una diversa attività di controllo per aziende e smart workers. Mettendo il focus su attenzione, informazione, accompagnamento alla comprensione dei nuovi modelli organizzativi ma anche modifiche normative che meglio dimensionino adempimenti e controlli”.
“La prevenzione e la cura dovranno tenere conto della possibile emersione di nuovi rischi e di nuove fattispecie di infortunio o malattia professionale – afferma la ministra – Da qui l’urgenza di nuove linee guida”.
Il presidente dell’ Inail, Franco Bettoni, in merito alla questione posta dal governo, commenta:” Per un significativo abbattimento del numero di incidenti sul lavoro e di malattie professionali la scienza, lo studio e la sperimentazione sono di vitale importanza. La tecnologia, la robotica, l’innovazione digitale, l’intelligenza artificiale possono davvero rendere il lavoro più sicuro”.
Dunque, continua Bettoni – “L’ avanzamento tecnologico può generare minacce per la salute e la sicurezza di lavoratrici e lavoratori, a causa dell’esposizione a rischi emergenti e sconosciuti. ,Ma, allo stesso tempo, può fornire efficaci risposte alle accresciute aspettative di protezione e tutela, in uno scenario in rapida trasformazione che presenta sempre nuove forme di aggressione alla salute, come ha dimostrato la pandemia. Per ambire a un progresso tecnologico che non sia meramente efficientistico, è indispensabile un’evoluzione parallela dei valori e delle responsabilità”.
Maria Antonietta Ferraro