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Massimo Cerofolini racconta la rivoluzione digitale in Italia

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Argomento della nuova puntata di Paperless Podcast è la rivoluzione digitale. A raccontarcela è stato Massimo Cerofolini – giornalista e conduttore del programma radiofonico EtaBeta – intervistato da Giuseppe Alviggi.

Massimo Cerofolini delinea lo stato della transizione digitale in Italia nel contesto post- pandemico.

“Abbiamo fatto dei passi avanti, rispetto allo stato penoso in cui ci trovavamo prima della pandemia. Fortunatamente abbiamo scelto internet come strumento per migliorare e sostenere le attività lavorative. Ma anche le nostre relazioni ed il tempo libero. Sicuramente la pandemia ci ha obbligati a fare dei passi in avanti sul digitale. Ma ora sembra che stiamo facendo un pericoloso passo indietro. Perché le aziende non hanno mollato il tradizionale metodo di controllare da vicino i dipendenti e riportarli in ufficio con modelli organizzativi del secolo scorso. Inoltre, lo stesso PNRR, che doveva portare una ventata d’aria fresca all’insegna del digitale, sembra che si stia un po’ sfarinando. Spero, tuttavia, di essere smentito dai fatti.”

Componente del CTS di Paperless & Digital Awards

La cultura del digitale e la sua diffusione risultano essere un elemento centrale. Cerofolini, membro del CTS di Paperless & Digital Awards, l’iniziativa che premia le buone pratiche di digitalizzazione in Italia, afferma che, in relazione a questo tema “Bisogna fare tanto. In Europa siamo al 20esimo posto per digitalizzazione. Mentre, per quanto riguarda le competenze digitali, siamo al terzultimo posto in Europa. Questo è il primo ritardo. Seguito dal secondo, a livello cultura globale”.

continua – “La domanda che dovremmo porci è Cosa vogliamo ottenere da queste nuove tecnologie?. Bisognerebbe restituire a questi processi un senso di empatia, che li difetta completamente. Diffusione della cultura digitale significa, quindi, attraversare due step: In primo luogo, portare il nostro Paese in questa dimensione moderna, usando internet e non esserne spaventati. Il secondo passaggio è non dare alle tecnologie lo “stra-potere” di trasformare noi in macchine. Dobbiamo cercare di portare le tecnologie nel nostro cuore e non solo nel nostro portafogli”.

In ambito innovativo

In merito alle innovazioni digitali degli ultimi anni, l’ago della bilancia si è spostato sul futuro digitale dell’Italia. Il conduttore radiofonico ci racconta la sua esperienza nel settore del digitale. “Ho cominciato una decina di anni fa. Era l’epoca in cui non si conoscevano bene i social e poco alla volta sono diventati di comune comprensione e conoscenza, come anche le stampa 3d e l’avanzare dell’intelligenza artificiale. Se c’è una cosa in particolare che mi ha emozionato è la stampa 4D. Una tecnologia ancora “in fasce”, ma che potrebbe dare una grande svolta al futuro. Un tecnologia che permette di sommare , la dimensione del tempo, alle classiche altre tre dimensioni della materia. Un oggetto nativamente “compresso” si trasforma, come se avesse una sorta di memoria, nella sua forma originaria grazie per esempio a delle gocce d’acqua o all’aria calda. Già ampiamente utilizzato nel settore odontoiatrico”.

L’ampio mondo della digitalizzazione viene riassunto da Cerofolini attraverso l’idea di “risparmio di tempo e spazi fisici”. Nel senso di  “tempo liberato durante i processi, mentre adesso, attraverso i modelli digitali, aumenta l’efficienza e il tempo può essere investito in attività più creative ed umanamente più significative. Il risparmio di spazio, ci permette anche di incrementare la sostenibilità a livello ambientale. Si pensi a quanti viaggi possiamo abolire facendo una chiamata collettiva da remoto, e di conseguenza risparmiare anche soldi per il viaggio, all’interno di un contesto di sostenibilità. La digitalizzazione dei processi è alla base di tutte le esperienze aziendali di successo. Che anche in Italia, hanno avuto uno slancio con l’elemento del digitale, che vanno dall’automazione dei processi all’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Ne sono un esempio i software per le previsioni di mercato o addirittura per lo stoccaggio delle merci”.

Riflessioni conclusive

Cerofolini continua con una riflessione maturata durante la sua carriera lavorativa – “Non basta fermarsi all’innovazione tecnologica e scientifica, ma bisogna capire le motivazioni che portano alla creazione di tecnologie innovative. E’ questo un modo di fare la differenza nel quotidiano”.

In conclusione, Massimo Cerofolini ci lascia un consiglio, rivolto ai futuri narratori e creatori di innovazione –  “Raccontare innovazione o fare innovazione. Io sono al servizio della ricerca delle idee innovative. Per fare un esempio di creatori di innovazione, cito Giorgia Lupi – Information Designer al MoMA di New York – La designer rielabora i Big Data di grandi aziende, praticamente delle tavole Excel, con colori e forme rendendole più “umane”, ossia da un tocco d’arte alla pura meccanizzazione robotica della archiviazione dei dati. Dunque è fondamentale possedere una formazione tecnica di altissimo livello, senza perdere di vista le conoscenze umanistiche, che permettono di comprendere a fondo i fenomeni e sviluppare un mindset creativo“.

 

Clicca qui per ascoltare il podcast.

 

Maria Antonietta Ferraro