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Proprietà industriale, fattore indispensabile per le startup

  • Categoria dell'articolo:Approfondimenti
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Tra i partner di Paperless & Digital Awards 2022 vi è Studio Torta, una tra le principali realtà a livello nazionale e internazionale nella consulenza in proprietà industriale e intellettuale.

Un settore cruciale per le attività sul mercato o in procinto di entrarvi.  Cosa accadrebbe, infatti, se una startup basasse tutti i suoi calcoli su un’idea già coperta dai diritti di proprietà industriale? Un errore che, senza un’adeguata copertura e conoscenza, rischia di far naufragare sul nascere tutte le ambizioni. Paperless ne ha parlato con il presidente di Studio Torta, Mauro Eccetto, presente alla giornata finale di Paperless & Digital Awards tenutasi all’I-Center TAG Padova l’1 luglio 2022.

Tema principale quello dell’importanza della tutela della proprietà intellettuale, non solo per le PMI o le grandi aziende ma anche per le startup. “Sicuramente per le startup avvicinarsi al mondo della proprietà industriale è estremamente importante – ha affermato Eccetto – Per una duplice ragione: da un lato si riescono effettivamente a tutelare la propria innovazione e si presentano agli investitori con dei documenti importanti e convincenti. Dall’altro lato si può verificare che la loro innovazione sia pronta per essere messa sul mercato“.

Sul palco Eccetto ha raccontato l’esempio di diverse startup o neo imprese che vincono dei premi, acquisiscono finanziamenti ma poi scoprono che dall’altro lato del mondo c’è qualcun altro che ha avuto la stessa idea e che l’ha anche brevettata.

Sappiamo che le startup devono attraversare un periodo che noi chiamiamo “la valle della morte” – ha avvisato il presidente di Studio Torta – durante il quale investono, spendono dei soldi, non fatturano poiché non sono ancora sul mercato e quindi sono ancora in negativo. Se incontrano poi un ostacolo rappresentato da diritti di terzi, un brevetto o simili del proprio settore, si blocca tutto il processo di immissione sul mercato con evidenti conseguenze negative. Una volta imboccata quella strada diventa davvero difficile uscirne, ecco perché il nostro consiglio è sempre quello di considerare anche la questione della proprietà industriale quando si inizia la costituzione di una startup“.

Eccetto mette in evidenza i numeri sui brevetti italiani e altri aspetti significativi: “Il numero di domande di brevetti provenienti dall’Italia è in crescita – ha concluso Eccetto – La sensibilità verso la necessità di creare un brevetto, come analizzato dall’EPO, l’European Patent Office. Il gap rispetto ad altre nazioni è sempre molto alto. La Cina è cresciuta molto nel settore delle telecomunicazioni, ad esempio, gli Stati Uniti forniscono sempre un numero altissimo di brevetti e in Europa è sempre la Germania a detenerne il maggior numero. Se però facciamo riferimento al settore specifico delle telecomunicazioni, l’Italia è rimasta molto indietro. Pensiamo che Paesi come Svezia e Finlandia, con un numero di abitanti molto inferiore, sono decisamente davanti l’Italia“.