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Digital Service Act, la svolta storica

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Il Digital Service Act rappresenta un accordo storico. Un pacchetto di norme destinate alle big tech, che tocca temi caldi come vigilanza sui contenuti online e rimozione delle fake news.

Il mancato rispetto delle misure, da parte dei colossi dell’hi-tech mondiale, in particolare le web company americane a partire dai Gafa (Google, Apple, Facebook e Amazon), porterà a multe fino al 6% del fatturato globale. Le aziende avranno 15 mesi per adeguarsi.

Gli obblighi di adeguamento saranno applicati alle aziende sulla base della dimensione e dell’impatto sull’ecosistema online, in particolare per i soggetti che raggiungono oltre il 10% della popolazione europea.

Le misure

Il Digital Service Act è composto da numerose misure obbligatorie per contrastare servizi e contenuti illegali online:

  • Sistemi che consentano agli utenti di segnalare facilmente contenuti e alle piattaforme di cooperare con i cosiddetti “segnalatori attendibili”;
  • Obblighi in materia di tracciabilità degli utenti commerciali nei mercati online;
  • Nuove misure che responsabilizzano gli utenti e la società civile:
  • Possibilità di contestare le decisioni delle piattaforme in materia di moderazione dei contenuti e di presentare ricorso;
  • Accesso dei ricercatori abilitati ai dati fondamentali delle piattaforme di dimensioni maggiori e accesso delle Ong a dati pubblici per avere una migliore comprensione di come evolvono i rischi online;
  • Misure di trasparenza per le piattaforme online su una serie di questioni, tra cui gli algoritmi utilizzati per la raccomandazione di contenuti o prodotti agli utenti;
  • Misure di valutazione e attenuazione dei rischi;
  • Obbligo per le piattaforme di dimensioni molto grandi e i motori di ricerca di dimensioni molto grandi di adottare misure basate sul rischio per prevenire l’abuso dei loro sistemi e di sottoporre i propri sistemi di gestione dei rischi ad audit indipendenti;
  • Misure rapide ed efficienti in risposta alle crisi che interessano la sicurezza pubblica o la salute pubblica;
  • Nuove garanzie per la tutela dei minori e limiti all’uso di dati personali sensibili per la pubblicità mirata.

Il quadro conferma inoltre l’importanza del ruolo dei coordinatori dei servizi digitali e del comitato per i servizi digitali. Stando a quanto si apprende l’Europa si prepara ad istituire un’apposita task force rafforzando il proprio organico.

L’entrata in vigore

Successivamente all’approvazione definitiva, l’accordo sui servizi digitali sarà direttamente applicabile in tutti i paesi UE e e si applicherà 15 mesi dopo l’entrata in vigore o a decorrere dal 1º gennaio 2024, se la data è posteriore. Per quanto riguarda le piattaforme online di dimensioni molto grandi e i motori di ricerca di dimensioni molto grandi, la legge si applicherà a decorrere da una data precedente, ossia 4 mesi dopo la loro designazione.

L’accordo sul Dsa è storico. Le nostre nuove regole proteggeranno gli utenti online, garantiranno la libertà di espressione e le opportunità per le imprese. Ciò che è illegale offline sarà effettivamente illegale online nell’Ue”, questo il tweet della Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen.

 Il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni ha aggiunto che si tratta di “Un esempio per il mondo. Anche i giganti del web avranno regole da rispettare. Protezione dei minori, obbligo di rimozione dei contenuti illegali, libertà di espressione. Ciò che è illecito deve essere illecito anche online”.

Maria Antonietta Ferraro