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Pa Digitale e Pnrr: “neccessario coinvolgimento dei territori”

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Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti, annuncia la volotà di modifica dei parametri del Pnrr. L’obiettivo è incrementare il coinvolgimento dei territori nel processo di digitalizzazione del Paese.

Il processo di transizione digitale della Pa continua, con l’obiettivo di inglobare i territori regionali e comunali nel processo di digitalizzazione del Paese. A tal proposito, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti, annuncia la volotà di modifica dei parametri del Pnrr.

Durante l’incontro con gli assessori delle Regioni e delle Province autonome, componenti della Commissione per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione, Butti dichiara:” Ho voluto rassicurare gli amministratori presenti sulla volontà di imprimere un cambio di passo nell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, puntando sul coinvolgimento assiduo delle Regioni, a partire dalla governance del Comitato interministeriale per la transizione digitale che presiedo.”

Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio continua:” Per accelerare la trasformazione digitale del Paese, sarà utile valorizzare le società in house che, alla luce degli investimenti sostenuti e delle competenze ed esperienze acquisite in questi anni, possono, ad esempio, cooperare nelle attività riguardanti il cloud dei dati della Pubblica Amministrazione. In tale ottica, in accordo con il Ministro Fitto, abbiamo chiesto una rimodulazione dei parametri del Pnrr, puntando proprio sul maggiore coinvolgimento dei territori”.

Il focus sulle società in house

Il discorso del Sottosegretario Butti sottolinea l’importanza delle società in house per il raggiungimento degli obiettivi di migrazione in cloud della Pubblica Amministrazione, all’interno di territori e regioni.

Le società in house sono società private, generalmente Spa, caratterizzata da una peculiarità: esse sono legate ad un ente pubblico, che nei fatti le controlla come fossero proprie.

Le società in house rappresentano un vantaggio per la Pa, in quanto rendono veloce e smart il lavoro delle amministrazioni. Infatti, grazie alle società in house l’ente in questione non avrà bisogno di bandire una gara d’appalto, affidando i lavori direttamente alla sua “società interna”.

Dunque,una società in house si caratterizza come segue:

  • Il capitale della società in house appartiene a enti pubblici;
  • l’ente pubblico esercita sulla società in house un controllo analogo a quello che esercita sui servizi che essa stessa eroga;
  • più dell’80% delle attività della società in house è effettuata nei confronti dell’ente pubblico di riferimento.

Quindi, la società in house lavora quasi del tutto per l’ente pubblico che la controlla. In quanto, secondo il D.Lgs. 50/2016, può esistere eventualmente un’ attività esterna all’ente pubblico, solo in misura inferiore al 20%.

Maria Antonietta Ferraro